Chiese
Cappella di San Giorgio
La cappella è ben visibile da via Pugliesi, nel centro storico di Prato, costruita sull’area dell’ex chiesa di San Giorgio dalla quale prende il nome e che sorgeva nel cortile a fianco di Palazzo Vai. Il coro originario è l’unico elemento rimasto dopo i lavori di ristrutturazione del palazzo, dal quale è nata la cappella attuale di gusto neoclassico, su progetto di Giuseppe Valentini, giunto in sostituzione del Ristorini nel 1796.
La facciata sobria, coronata da un timpano, è scandita dal ritmo geometrico della pietra serena che sottolinea gli elementi costituenti e divide in due registri la superficie intonacata di bianco. L’austerità dell’esterno contrasta fortemente con la grandiosità decorativa presente all’interno della cappella, ricca di stucchi, decorazioni pittoriche e soprattutto finti marmi che rivestono il soffitto cassettonato e le pareti del vestibolo. La riuscita imitazione di pietra e marmi venati, ottenuta con la tecnica della scagliola, è l’elemento che contraddistingue anche le colonne, le lesene, lo zoccolo e infine il fregio della trabeazione presenti nell’ambiente centrale, opera dell’artista pistoiese Luigi Ravanelli nel Settecento.
La trabeazione è sormontata da due lunette laterali raffiguranti due coppie di Virtù monocrome: Giustizia e Carità a destra, Prudenza e Fortezza a sinistra, realizzate dal pittore pratese Luigi Catani - figlio del più conosciuto quadraturista e decoratore murale Stefano Catani - autore anche delle pitture sulla cupola con l’Assunta e angeli e dei pennacchi, raffigurati con i Santi Giorgio, Stefano, Sisto II e Lorenzo. Le tre pareti della cappella dovevano ospitare altrettanti dipinti commissionati da Vai nell’Ottocento, adesso dispersi, come anche una tela nel coretto di Matteo Bertini, del 1803.
L’edificio è stato oggetto di un accurato restauro, terminato nel 1990.
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